Descrizione
Mulino (Intersezioni 143); 1995; 9788815048486; Copertina flessibile ; 21,5 x 13,5 cm; pp. 181; Febbraio 1995; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito, lievissime fioriture; Accettabile (come da foto). ; In un’epoca in cui ci si muove e ci si sposta senza tregua, che ne è dell’arte del viaggiare? Le civiltà più colte l’hanno sempre praticata come una delle «belle arti»: il Grand Tour, intrapreso per oltre due secoli dai rampolli dell’aristocrazia europea e dai maggiori intellettuali in funzione di accompagnatori, ne è la nota codificazione didattica. Il viaggio d’istruzione che ha come fine la formazione del giovane gentiluomo tramite il confronto del noto con l’ignoto, del familiare con l’estraneo, e che in senso più ampio risponde all’esigenza, come vuole Montaigne, di «strofinare il proprio cervello contro quello degli altri», è una pratica che caratterizza l’età moderna. Segno non secondario di questa modernità è l’assurgere delle prime grandi viaggiatrici al rango di protagoniste. È appunto della dimensione storica e letteraria del viaggio che tratta questo libro, compresi gli aspetti tanto romanzeschi quanto misconosciuti del viaggio materiale. Nel ricostruire la storia artistica e letteraria del Grand Tour e prendendo in considerazione anche i mezzi di trasporto del tempo e i vari sistemi d’ospitalità, l’autore si interroga sul ruolo ed il destino del viaggiatore nel mondo contemporaneo, quasi a verificarvi la perdita di un’affascinante occasione d’avventura intellettuale e di una nobilissima arte.. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.