Descrizione
Mondadori (Le Scie.); 1999; 9788804428893; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 22,5 x 15 cm; pp. 264; Traduzione di Carla Lazzari. Volume illustrato con 53 fotografie b/n fuori testo.; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), interno senza scritte, timbro ex-libris, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Conflitto che annego nel sangue un governo democraticamente eletto dal popolo spagnolo o guerra che salvò l’Europa occidentale dal comunismo? Un dibattito che si è riacceso di recente, e sembra idealmente chiudersi in queste pagine del grande biografo del generale Franco, Paul Preston. Tra il 1936 e il 1939, la guerra civile di Spagna, innescata dall’insurrezione di una parte dell’esercito e sostenuta dal regime tedesco e da quello italiano, commosse l’Europa, infiammò politici e intellettuali e convinse migliaia di volontari a combattere su entrambi fronti: per la prima volta fascismo e comunismo si scontrarono sul campo di battaglia, prefigurando le grandi contrapposizioni ideologiche e gli orrori bellici del secondo conflitto mondiale. Preston ricostruisce fatti, battaglie e personaggi chiave della tragedia spagnola, dalla rivoluzione sociale del Fronte popolare all’affermarsi della brutale dittatura fascista, portando nuova luce sui conflitti sorti all’interno delle Brigate internazionali, armate dall’Unione Sovietica e destinate a battersi per la democrazia contro le arretrate oligarchie terriere e industriali. «Le sordide lotte di potere fra comunisti da una parte, e socialisti, anarchici e trockijsti dall’altra, venute alla luce successivamente» ricorda l’autore «non possono e non devono offuscare l’idealismo dei singoli combattenti. C’è qualcosa di intensamente tragico negli esuli italiani e tedeschi che, sfuggiti a Mussolini e Hitler, riescono finalmente a imbracciare il fucile contro i loro persecutori per essere di nuovo sconfitti.» Complice l’indifferenza di Francia e Inghilterra, la Spagna fu travolta da una guerra fratricida che costò più di un milione di morti e non bastò a circoscrivere l’aggressività nazifascista. Solo cinque mesi dopo la fine del conflitto spagnolo, nell’aprile 1939, l’Europa democratica capì con chiarezza quello che i difensori della Repubblica avevano compreso sin dall’inizio: la Spagna costituiva l’ultima barriera contro gli orrori del nazismo. Il 1º settembre 1939 scoppiava la seconda guerra mondiale. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.