Descrizione
Adelphi (La collana dei casi 71); 2007; 9788845921650; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 14 cm; pp. 196; Traduzione di M. Codignola. Prima edizione.; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Dal mattino del 6 agosto 1945 il mondo sa che una guerra nucleare è possibile. Chiunque è in grado di immaginare come verrebbe combattuta, e anche con quale verosimile esito. Ma dopo gli eventi del 1989, e più ancora del 2001, al terrore di bombardieri strategici e missili intercontinentali se ne è sostituito un altro, più paralizzante ancora: l’idea che qualcuno, in un posto e in un momento qualsiasi, possa fare qualcosa. A capire chi sia davvero in condizione di fare che cosa è dedicata questa indagine di Langewiesche, che parte dal cuore incandescente dell’esplosione su Hiroshima, attraversa le città segrete dell’ex Unione Sovietica, dove sono tuttora custodite (non sempre il verbo è appropriato) migliaia di testate e tonnellate di uranio, esplora le strade del contrabbando anche nucleare che segnano le montagne del Caucaso, per approdare a due luoghi diversi, ma ugualmente inquietanti: il lago proibito che fornisce di acqua potabile Rawalpindi, dove negli anni Settanta A.Q. Khan – lo scienziato che trafugò i segreti nucleari dell’Occidente, consentendo al Pakistan, alla Corea del Nord e all’Iran di armarsi – era libero di andare in barca a vela, e lo studio di Francoforte dove un oscuro ricercatore americano, Mark Hibbs, elabora tutte le informazioni sul nucleare disponibili, per poi riversarle in articoli riservati a pochissimi specialisti e ai servizi di informazione di ogni paese. Come sempre, Langewiesche viaggia senza mappa in territori ancora ignoti: e, come sempre, la lettura dei suoi resoconti si rivela al tempo stesso emozionante e indispensabile. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.