Descrizione
Mulino (Saggi 367); 1990; 9788815024275; Copertina flessibile ; 21 x 13,5 cm; pp. 295; Prima edizione. ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; La cosa peggiore che ci abbiano lasciato in eredità è l’aura nostalgica delle anime belle, il dandysmo ipocrita di un regime del consenso, la volontà di estetizzare la politica ad ogni costo. Sono gli esteti armati, i condottieri del Bello e insieme dell’Azione: coloro che nella civiltà europea degli anni Trenta teorizzarono una rivolta decadente contro la decadenza in cui l’intellettuale avesse un ruolo-guida, incoraggiarono una fuga dalla realtà e una funesta poetizzazione dell’ordine politico, istituirono una sorta di aristocrazia guerriera e sensuale. Dai precursori come Stefan George, D’Annunzio, Lawrence d’Arabia alle figure salienti e diversissime fra loro di Montherlant, Auden, Klaus Mann, la loro vicenda si snoda fino agli anni di piombo, con la parola di Bernward Vesper tra estasi mistica e terrorismo. Il tema dell’isola, paradiso perduto e ritrovato, il fascino prepotente del combattimento e della morte eroica, la vocazione al viaggio e il richiamo della carne illuminano la fine di un grande ciclo della cultura borghese, in cui la politica era una parafrasi dell’arte e l’arte ciò che avrebbe dovuto muovere la politica. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.