Descrizione
Bompiani; 1990; 9788845216299; Rilegato con sovracoperta; 24 x 15,5 cm; pp. 289; Prima edizione. Numerose fotografie b/n fuori testo.; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno buono; Buono (come da foto). ; Finivano gli anni sessanta, inizio dei settanta: mi trovai, con un piccolo magnetofono fra le mani, a interrogare Alberto Moravia sulla sua vita. Moravia era restio, e tale rimase davanti al mio magnetofono. Sosteneva che di uno scrittore sono interessanti i libri e che tutta la sua esistenza è in quei libri. Del romanziere puro, Moravia possiede l’arte di dissolvere nella metafora il proprio io, la propria persona. La vita è materia di una favola romanzesca la cui qualità e la cui assolutezza consistono nel particolare modo in cui si allontanano da ciò che le ha nutrite. Dunque, in quegli anni, la vita di Moravia erano i suoi romanzi, i suoi racconti, e il senso resterà, come per ogni scrittore, sigillato in essi. Ma è vero che c’è dell’altro: come per ogni uomo, l’esistenza di un narratore è poi l’avventura che egli vive giorno per giorno, un’avventura fatta di incontri, di passioni, di amicizie, di viaggi. Il tempo ha come allentato in Moravia la tenacia a difendersi sempre e comunque dietro le idee, a racchiudere sempre e comunque nei reticoli del pensiero ciò che accade. Certo, perché questo avvenisse era necessaria una congiuntura favorevole. Questa congiuntura, a mio vedere, si è assommata nella appassionata curiosità di Alain Elkann. Elkann è un narratore che ama i dettagli, i dettagli del comportamento, i dettagli del vestiario, tutto quanto nel trascurabile denunci una singolarità, quel tanto che sfugge al dominio di una persona ma che finisce con l’identificarla, con l’inciderne il profilo ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.