Descrizione
Einaudi (PBE 424.); 1982; Noisbn ; brossura ; 18,5 x 11 cm; pp. XI-240; Prima edizione. Volume con 16 tav b/n fuori testo. Traduzione di Santina Mobiglia ; Presenta segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), dorso con segni di lettura, interno senza scritte (a parte una scritta a biro alla terza di copertina), volume lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Un’indagine che, attraverso credenze, filosofie, pratiche magiche, liturgie segrete, inizia il lettore a uno dei capitoli piú affascinanti della storia delle idee rinascimentali e secentesche. Cabbala e occultismo nell’età elisabettiana è l’ultimo importante lavoro di Frances Yates. In questo studio l’Autrice compie un «arrischiato tentativo» di esplorare alcuni punti chiave della cultura religiosa, letteraria, politica tra Quattrocento e Seicento. Ne risulta, per la storia del pensiero, un’indagine che, attraverso credenze, filosofie, pratiche magiche, liturgie segrete, sa iniziare il lettore a uno dei capitoli certo piú affascinanti, ma dai piú difficili accessi, della storia delle idee rinascimentali e secentesche. Frances Yates traccia per grandi linee, e soffermandosi sui personaggi di maggior rilievo, la storia della filosofia occulta, cominciando con Raimondo Lullo come esempio di cabbala cristiana in Spagna, procedendo poi da Pico della Mirandola a Reuchlin, Francesco Giorgi, Enrico Cornelio Agrippa e Dürer. La seconda parte approfondisce le figure di John Dee; di Marlowe colto attraverso il Faustus in quanto rispecchiamento della caccia di streghe; di Chapman e infine di Shakespeare, soprattutto nel Re Lear e nella Tempesta. Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.