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Televisione e politica negli anni Novanta. Cronaca e storia 1990-2000. Crapis Giandomenico. Meltemi, 2006.

Descrizione

Meltemi (Melusine 41.); 2006; 8883534689 ; Copertina flessibile; 19 x 12 cm; pp. 287; ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, timbro alla prima pagina, volume brunito, fioriture sparse ai tagli e alle prime e ultime pagine; Accettabile (come da foto). ; 1990-2000: potremmo chiamarli i dieci anni che sconvolsero i rapporti tra la tv e la politica. Anche se, dopo la vittoria del centrodestra del 2001 e alla luce dei diktat berlusconiani contro i vari Santoro, Biagi, Luttazzi o degli esempi ripetuti di allergia al pluralismo dimostrati dal potere, potremmo pensare di trovarci oggi di fronte a una fase del tutto nuova, in realtà molti dei nodi che ci troviamo a dover sciogliere si sono formati proprio nel periodo preso in esame. È in questa fase che mettono radici le patologiche caratteristiche assunte dal binomio tv-politica e che la politica diventa definitivamente televisiva. Molto si è argomentato su alcuni momenti essenziali di questo passaggio. Quello che manca, tuttavia, è il racconto dell’intera stagione. Ed è quanto il libro ci propone: dalla “svolta” informativa di Raitre (i programmi di Santoro nei primi anni Novanta toccano livelli di “trasgressione” e punte di ascolto mai viste, per non dire anche di Profondo Nord o Milano Italia), alle esternazioni di Cossiga che nel corso del ’91 incamera oltre 5oo ore di esposizione in video, dai salotti di Costanzo ai dialoghi in romanesco di Funari, dai processi in tv alla sfacciata impertinenza di Chiambretti, alla, ancora, mediatizzazione estrema del confronto tra i partiti o i loro leader o delle stesse attività di governo, del parlamento, delta magistratura. Il video in quegli anni si impadronisce definitivamente di tutti gli attori della scena pubblica politica. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.