Descrizione
Rotocalco Dagnino ; 1967; Noisbn ; Rilegato in tela con titoli al dorso, sovracoperta ; 34,5 x 24 cm; pp. 65; Breve testo introduttivo di Sergio Cenalino in italiano, inglese, tedesco e francese. Profilo biografico dell’autore sul risvolto della sovracoperta. Volume riccamente illustrato con numerose fotografie b/n alcune a piena pagina, altre ripiegate. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, timbro “fotografia Invernizzi”, volume lievemente brunito; Molto buono, (come da foto). ; La fotografia di Invernizzi è soltanto verità. Verità cercata, inseguita, attesa e infine bloccata con uno scatto. Bisogna vederlo fotografare per capire che la scherma – in cui giovanissimo si rivelò campione – egli non l’ha mai abbandonata. Ad un certo punto ha solo sostituito al fioretto la Leica, poiché viene pure il momento in cui la vita chiama più forte dell’applauso di qualsiasi palestra. Invernizzi scelse di ritrarre i bambini. Perché i bambini « scappano», perché sono assai abili a fare vezzi, moine, bronci per disorientare chi li osserva, per nascondere la loro vera indole. Ma scioglierli da ogni soggezione, dalla paura, dal disagio fino che lascino trasparire un aspetto della loro natura e fissarne subito l’immagine, è avvincente. È scoprire la verità e documentarla. A chi diceva: «I bambini sono come Iddio li ha fatti; qualcuno è migliore », Invernizzi ha risposto con irruenza: «No, tutti sono migliori!». E tutti i bambini che sono passati nel suo studio hanno ricevuto da lui un qualcosa che si sono portati via e che li accompagnerà a lungo: l’immagine di quella personalità in bocciolo che è il singolare, irripetibile dono recato quaggiù da ogni creatura venendo al mondo. SERGIO CENALINO ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.