L’intoccabile. Banville John. Guanda, 1998.

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Descrizione

Guanda (Narratori della fenice); 1998; 9788882460051 ; Copertina flessibile con risvolti; 22 x 14 cm; pp. 375; Traduzione di Massimo Birattari. ; Presenta leggeri segni d’uso al dorso (senza mancanze nè lacerazioni, difetto (piega) al bordo superiore della quarta di copertina, piccole sbucciature), interno senza scritte, carta lievemente brunita; Buono, (come da foto). ; «Primo giorno della vita nuova» A settantadue anni, Victor Maskell, grande conoscitore di Poussin e dell’arte barocca, nordirlandese di famiglia protestante cresciuto in Inghilterra, curatore delle collezioni d’arte reali, viene esposto alla pubblica ignominia: la «signora primo ministro» rivela in parlamento il suo passato di spia per l’Unione Sovietica. Tormentato dai giornalisti e respinto come un paria, un «intoccabile », dall’establishment britannico di cui era parte, Maskell comincia a tenere un diario che diviene ben presto un memoriale. È questa la finzione narrativa da cui prende le mosse il nuovo romanzo di John Banville. Il protagonista è tratteggiato in modo da richiamare una figura della realtà, e l’intera vicenda riflette quella, famosa, delle « spie di Cambridge »: un gruppo di intellettuali e accademici inglesi che, in nome dell’ideologia e della fede comunista, si misero al servizio dei servizi segreti russi. L’intoccabile è così un romanzo a chiave, e i lettori potranno divertirsi a riconoscere i personaggi tratti dal mondo reale che vi si nascondono: il rampollo di una grande famiglia, un filosofo illustre, un famoso romanziere (crudelmente maltrattato), perfino it membri della famiglia reale. Ma è anche, a tutti gli effetti, una spy-story, in cui non manca una sconvolgente rivelazione finale. Ed è la memorabile ricostruzione di un’epoca brillante e disperata, quella degli anni Trenta e della guerra. Nella vicenda di Maskell, negli inganni, nelle dissimulazioni, nelle maschere che la affollano, ritroviamo i temi centrali e le ossessioni – oltre che l’assoluto magistero stilistico dell’arte inconfondibile di John Banville: il senso di colpa, l’ossessione per la superficie delle cose, per l’arte, e in particolare per la pittura, la doppia vita (tripla, quadrupla: Maskell è accademico, spia e doppio agente; marito e padre, e omosessuale che vaga in cerca di preda nei bagni pubblici di Londra). Al di là dell’ironia che percorre il monologo del protagonista, al di là delle farse e delle tragedie che racconta, si intravede il bisogno di andare oltre. Interrogato da un’aspirante biografa su questioni che lui giudica irrilevanti (« Perché ha tradito la sua patria? »), Maskell vorrebbe parlare di ciò che ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.