Descrizione
Mondadori (Scrittori italiani e stranieri.); 1969; Noisbn ; Rilegato con titoli in oro al dorso, sovracoperta; 20,5 x 13,5 cm; pp. 223; Traduzione di Vincenzo Mantovani. Prima edizione. ; Presenta severi segni d’uso alla sovracoerta (con lacerazioni, sbucciature e imperfezioni), volume saldo, interno senza scritte; Accettabile (come da foto). ; “Per dieci anni ho seguito il pellegrino. Ne ero posseduto” confessa John Alec Baker, autore di questo libro straordinario, fuori d’ogni misura, ogni regola, ogni convenzione, affascinante, lirico e rapace come il suo argomento, il suo soggetto, il suo idolo: il falco pellegrino. “Per dieci anni ho passato tutti gli inverni cercando quell’inquieto fulgore la passione improvvisa e la violenza che i pellegrini fanno germogliare in cielo. Per dieci anni ho cercato lassù, quell’ancora che morde le nubi, quella balestra scagliata nell’aria. L’occhio diventa insaziabile di falchi. Scatta verso di loro con estatico furore, proprio come l’occhio del falco rotea e si dilata davanti alle sagome allettanti dei gabbiani e dei piccioni…” Il falco pellegrino non è un romanzo, e non è neppure un trattato di ornitologia: è molto di più. È la cronaca, il diario, la testimonianza di un’ossessione amorosa che porta l’autore a dar la caccia al falco, non per ucciderlo, e forse neppure per osservarlo, ma immedesimarvisi. Giorno dopo giorno l’uomo impara, si rinselvatichisce, acquistando una misura e una sensibilità sconosciute alla goffaggine della società lasciata alle spalle. “Per essere riconosciuto e accettato da un falco pellegrino devi portare la stessa roba, viaggiare per la stessa strada, compiere le tue azioni nello stesso ordine. Come tutti gli uccelli, teme l’imprevedibile. Entra ed esci dagli stessi campi ogni giorno alla stessa ora, placa la sua ferocia con un rituale di gesti invariabile come il suo. Vela la torva espressione degli occhi, maschera il pallido tremore delle mani, ripara il viso, duro e specchiante, assumi l’immobilità di un albero. Nulla teme, il falco pellegrino di quanto riesce a scorgere con chiarezza e da lontano…” L’inselvatichimento è un rito, l’assunzione di altre abitudini, il tirocinio per ridiventar bestia è lungo e difficile, ma la conquista vale come ricompensa. “La caccia al falco aguzza la vista. Dilagando dietro l’uccello in movimento, la terra fugge via dall’occhio in delta di colori laceranti. L’occhio angolato frusta le scorie superficiali come l’ascia inclinata incide un albero sino al cuore. Un acuto senso dello spazio si sviluppa come un altro membro…” Questo libro è l’invito a una sorprendente avventura. A parte il valore scientifico, notevole, ha vita a sé stante come opera d’arte: raramente la lingua inglese è stata adoperata negli ultimi anni con altrettanta inventiva, concisione e sobrietà letteraria. Qualità che, per l’impegno del traduttore, non sono andate perdute nella versione italiana. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.