Il Barocco. 1600-1770 l’arte europea da Caravaggio a Tiepolo. Francesca Castria Marchetti, Rosa Giorgi, Stefano Zuffi. Mondadori, 2004.

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Descrizione

Mondadori (Electa.); 2004; 9788837030971 ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta ; 32 x 30 cm; pp. 399; A cura di Francesca Castria Marchetti. Volume riccamente illustrato a col. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; Durante il XVII e il XVIII secolo l’Europa vive un laborioso e spesso cruento processo politico che ne ridefinisce le zone d’influenza: guerre quasi continue, tensioni e tragedie che conducono verso una conclusione radicale, la Rivoluzione francese. Equilibri precari, crisi di potenze tradizionali (come i piccoli stati italiani) e comparsa di nuove nazioni su uno scenario che ormai abbraccia oceani e continenti lontani; alleanze fragili e personaggi di sfrenata ambizione si alternano su uno scacchiere divenuto amplissimo, dalla Russia degli zar ai nascenti Stati Uniti d’America, mentre fra i diversi stati si aprono notevoli disparità economiche e sociali. Il Sei e il Settecento sono secoli ricchi di contraddizioni e di sorprese: le arti figurative producono lo stile più fantasioso e sfarzoso proprio negli anni in cui le scienze si avviano a elaborare la regola di un metodo d’indagine analitico e moderno, organizzato in modo enciclopedico; la grande economia getta le basi del capitalismo imprenditoriale e della borghesia moderna, mentre i sovrani si fanno costruire residenze di impareggiabile grandiosità; la cultura e il gusto italiani si diffondono come modelli in tutta Europa proprio quando l’Italia manifesta una profonda debolezza politica ed economica. Nonostante questi aspetti discordanti, l’età barocca è un periodo di affascinante ricchezza: in tutti i campi appare come un ribollente laboratorio, da cui emergono novità straordinarie. La circolazione delle idee e degli artisti si fa intensissima, e mentre si consolidano nuove scuole nazionali – basti pensare ai ‘secoli d’oro’ dell’Olanda di Rembrandt o della Spagna di Velazquez – si assiste a una diffusione di caratteri stilistici simili in tutta Europa. Alcuni grandi maestri, come Caravaggio, Bernini, Poussin e Rubens, sono i punti di riferimento per le arti figurative di tutto il continente. La pittura, almeno fino alla metà del Settecento, vede alternarsi i riferimenti all’energia chiaroscurale e realistica di Caravaggio e de La Tour con la fantasiosa e colorata decorazione barocca; l’architettura oscilla tra i poli opposti della più coraggiosa invenzione e il richiamo ai rigori dell’antichità classica, mentre la costruzione della reggia e dei giardini di Versailles offre un modello a cui si ispirano in modo più o meno riuscito tutte le cose regnanti, Sul mondo delle arti sei e settecentesche, comunque, si impone il grande sviluppo del teatro: le soluzioni spettacolari della scena dominano il gusto dell’epoca, tanto da diventare il modello delle espressioni figurative e architettoniche: se davvero l’arte barocca ha come fine la ‘meraviglia’ del pubblico, il teatro ha saputo trovare gli ‘effetti speciali’ più riusciti. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.