Descrizione
Sperling & Kupfer (Continente desaparecido 28.); 2002; 9788820033064 ; Copertina flessibile con risvolti ; 21 x 13 cm; pp. 146; Collana diretta da Gianni Mina. Volume con alcune fotografie b/n nel testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito ai bordi; Molto buono, (come da foto). ; E forse la pagina più scabrosa nella storia della sistematica e spietata persecuzione che i militari argentini, tra il 1976 e il 1983, misero in atto contro gli oppositori del regime. Riguarda il destino di circa cinquecento bambini, figli di giovani desaparecidos, sottratti alle rispettive famiglie e requisiti dagli ufficiali che avevano il diritto di spartirsi il «bottino di guerra». Molti erano stati sequestrati piccolissimi assieme ai genitori. Altri erano nati nelle terrificanti prigioni clandestine, dove le madri erano state rinchiuse in attesa del parto. Rimasero tutti orfani, senza eccezioni. Le nonne – le abuelas de Plaza de Mayo – cominciarono subito a cercarli e continuarono per anni, organizzandosi e dando pubblicità alle loro iniziative, mentre i nipoti, ignari della propria effettiva identità, crescevano accanto a degli estranei, a volte in casa degli assassini stessi dei loro genitori. Dopo il ritorno della democrazia, una commissione governativa ha affiancato nelle indagini le associazioni dei familiari dei desaparecidos e da allora quasi un centinaio di ragazzi ha scoperto la verità sulle proprie origini. Le più sofisticate ricerche genetiche hanno accertato i vincoli di sangue, i tribunali hanno condannato alcuni dei responsabili: ma che cosa significa per un adolescente sapersi ingannato da coloro che più ama e scoprire di avere radici in un passato che non si riesce neppure a immaginare? La vicenda non è solo la dolorosa conseguenza di un sanguinoso momento storico, ma una realtà traumatica che ciascun ragazzo ha dovuto affrontare personalmente e ha vissuto con esiti diversi. Mariana, Claudio, Tatiana, Paula, Elena sono tra quelli che hanno superato questa terribile prova. Italo Moretti li ha incontrati, ha raccolto le loro testimonianze, ricostruito il complesso lavoro investigativo necessario a rintracciarli e i dibattiti che i differenti casi hanno suscitato tra giuristi e psicologi. Il suo reportage è un documento importante che restituisce alla memoria collettiva l’impegno civile e politico di uomini e donne di cui si era tentato di cancellare ogni traccia.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.