Il traditore. Gorz Andre. Il Saggiatore, 1966.

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Descrizione

Il Saggiatore (La cultura 107); 1966; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21 x 16 cm; pp. 296; Prefazione di Jean-Paul Sartre. Traduzione di Jone Graziani. Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso e del tempo ai bordi e piatti (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni, sbucciature, macchiette), interno senza scritte, volume brunito; Accettabile (come da foto). ; Una nuova, brusca, sorprendente ricerca del tempo perduto intrapresa da uno scrittore che, raccontandosi, arriva alla propria scelta di se stesso e, attraverso un coraggioso rifiuto della «letteratura», fa sentire una voce, un’«anonimo bisbiglio», che diventa un libro «anonimo e inimitabile», il primo libro del dopo la disfatta. Quando a trent’anni Gorz si mise a scriverlo, scopri di avere una vita già fatta, decisa. Ma come era diventato ciò che era? Sin dall’infanzia, gli era toccato di subire una serie di definizioni negative: non era ebreo e nemmeno ariano, non era il figlio che il padre avrebbe desiderato, e nemmeno quello desiderato dalla madre. A questa insopportabile situazione, il bambino Gorz non poteva rispondere, se non tentando di diventare «come gli altri». E per cominciare, un giovane nazista, se il tentativo non fosse stato stroncato dai primi pogrom hitleriani. Dopo di che, il collegio svizzero, dove trova riparo, lo confina in un esilio totale con cui egli coincide, erigendo a sistema la propria disperazione. Dal fondo di uno spietato accorato nichilismo ha il senso di riconoscersi in un autore a quel tempo ignoto: Jean-Paul Sartre. L’entusiasmo per la filosofia di Sartre, poi la scoperta del marxismo lo fanno accorrere a Parigi appena finita la guerra. E a Parigi egli porta a termine, in otto anni di solitudine, una specie di summa filosofica, che non ha mai visto la luce. In realtà, i suoi problemi erano ancora tutti da risolvere: Il traditore (Parigi 1958) è stato scritto per affrontarli. Autobiografia e, nello stesso tempo, autocritica intellettuale, il libro racconta una vita e insieme elabora un metodo che permetta di capirla, dominarla, modificarla. In questa sua prima opera, Gorz tenta di precisare come e quanto un uomo (e non soltanto l’uomo Gorz) sia il prodotto delle circostanze (secondo la spiegazione marxista) e come e quanto egli sia il prodotto della propria scelta (secondo risulta da una psicoanalisi esistenziale). Solo questa ricerca permetterà il passaggio da un «lui» ancora neutro all’«io», il quale «nel momento stesso in cui può finalmente dire “io” faccio questo”, ne sono responsabile, si accorge di rivolgersi a «”noi”». Cosí nota Sartre, a proposito di questo «libro in cerca d’autore» che però, fin dal primo apparire, ha subito trovato, e moltiplica, i propri lettori. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.