Uomini color cielo. Anais Llobet. Playground, 2020.

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Descrizione

Playground ; 2020; 9788899452339; Copertina flessibile con risvolti ; 20 x 15 cm; pp. 220; Traduzione di M. Loria ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Nei primi giorni dell’estate del 2017, un liceo dell’Aia è il bersaglio di un attentato terroristico. Due bombe, collocate sotto i tavoli della mensa del liceo, provocano la morte di ventidue studenti e di due professori. I sospetti si concentrano subito su un alunno ceceno Kirem (ombroso, asociale, profondamente religioso), e sul fratello Omar (aperto, integrato, occidentale nello stile di vita e segretamente omosessuale), entrambi nei Paesi Bassi con lo status di rifugiati, insieme a Taissa, la madre, e al cugino Makhmud, violento, collerico e fondamentalista islamico. Nell’attentato è coinvolta, suo malgrado, anche la loro, professoressa di russo, Alissa, cecena come loro, da sempre attenta a nascondere la propria identità, così come la propria fede religiosa musulmana, desiderosa di integrarsi nella società olandese, rimuovendo il doloroso passato legato alla guerra in Cecenia. Ora, però, gli antichi incubi si ripresentano, anche perché accusata di non essersi accorta della radicalizzazione dei suoi studenti. In realtà, colpevoli, dinamica e moventi dell’attentato restano a lungo misteriosi, in un susseguirsi di colpi di scena, omissioni e testimonianze. Come se fosse un vero e proprio racconto poliziesco, i pezzi della storia si incastrano gradualmente, seguendo l’alternarsi delle voci dei suoi protagonisti, da Omar ad Alissa, da Kirem ad Alex, capaci di raccontare una vicenda tragica nella quale emerge la sofferenza per l’esilio, l’angoscia costante dei rifugiati e anche la maledizione di essere omosessuale in Cecenia. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.