Descrizione
Sellerio (La memoria 474); 2000; 9788838915550; Copertina flessibile con risvolti ; 16,5 x 12 cm; pp. 237; Traduzione di E. Mogavero. Prima edizione; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Un claustrofobico romanzo poliziesco – vi si svolgono e si inseguono due inchieste, una tesa a far luce su ripetuti omicidi, l’altra, parallela, a scoprire la verità su uno scrittore forse mai esistito e sulla sua opera forse apocrifa – in cui si mescolano temi intellettualistici e metafisici alla Borges e, di più, alla Bioy Casares, e ironici ricorsi a intrecci gotici, con dimore immense abitate da macabre inquietudini. La dimora, però, è l’universo chiuso dell’edificio della Facoltà di lettere e filosofia di Buenos Aires, prossimo al crollo per assenza di manutenzione e deserto di studenti e di aria fresca. L’occhio un po’ cinico di un giovane bibliotecario assiste, e utilitaristicamente a tratti partecipa, alla lotta senza quartiere condotta dai baroni della facoltà per impadronirsi delle spoglie critiche e filologiche dello scrittore di cui nessuno sa nulla – tranne che forse lasciò un romanzo, che resta in pochi, sospetti, frammenti in versioni numerose e incerte. La contesa, all’inizio quasi farsesca com’è proprio di certe dispute accademiche, d’improvviso si tinge del colore del sangue e a una a una cadono le vittime – come in un «giallo» da camera chiusa – dei professori e dei critici esperti. Intanto le controverse tracce del romanzo del segreto autore si moltiplicano, di quaderni e capitoli che sembrano riferirsi alla vicenda cruenta che avviene tra istituti, seminari e archivi cartacei. Come se il rapporto tra scrittura e vita fosse invertito e «i fatti e gli oggetti fossero segni che servono per esprimere l’unica cosa che esiste davvero, il linguaggio», ovvero il romanzo segreto. Fino al sorprendente e fantastico finale da «e io solo rimasi per raccontarla».; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.