Descrizione
Felice Le Monnier Editore (Collezione in ventiquatressimo.); 1942; Noisbn ; Copertina flessibile ; 16,5 x 11,5 cm; pp. 219; A cura di Diego Valeri. Ritratto dell’autore ; Presenta segni d’uso e del tempo, principalmente ai bordi (piccole lacerazioni, imperfezioni), firma d’appartenenza e data alla prima pagina, interno senza scritte, volume brunito; Accettabile (come da foto). ; Dalla PREFAZIONE: Il contenuto della Raffaella si può riassumere in poche righe. La gioventù – predica la vecchia, fingendosi mossa da zelo di carità e da puro affetto ha da essere spesa nei diletti, perchè così vuole la natura; chi indugi in altro tempo quei naturali diletti, non solo si pentirà amaramente quando sarà troppo tardi (o Leopardi!), ma cadrà, in vecchiaia, nell’orribile e irremissibile peccato di disperazione; appetto del quale i peccatucci giovanili son quasi degli atti meritori. Per evitare la dannazione eterna, bisognerà dunque far buon uso, e tempestivo, della bellezza, della freschezza e di tutte le grazie, che così presto se ne vanno, della gioventù. Le giovani donne, belle e ricche, si vestiranno, si acconceranno, si moveranno nei modi meglio atti a mettere in valore la loro persona; prenderanno parte alle conversazioni, alle feste, alle scampagnate; ma, soprattutto, provvede ranno a scegliersi un amante che abbia tutte le buone « parti » necessarie. Perchè il diletto dei diletti è l’amore; e sarebbe stortura grande credere che l’amore sia quello del marito. Qui la Raffaella non rifugge dall’inevitabile luogo comune che i baci dei mariti non han sapore, mentre quelli degli amanti ecc. ecc.; poi si ferma lungamente a dissertare sulla necessità della segretezza, cioè sulla «destrezza, che occorre a nasconder l’amore, per mantenerlo in vita ed evitare i patatrac domestici. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.