Autobiografia di Alice Toklas. Stein Gertrude. Einaudi, 1978.

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Descrizione

Einaudi (Gli Struzzi 159); 1978; Noisbn ; Copertina flessibile ; 20 x 12 cm; pp. XLVI-265; Traduzione di Cesare Pavese. Introduzione di Richard Bridgman; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno con firma e data a biro al frontespizio, timbro editoriale. Pag 79-80 lievemente stropicciata senza mancanze ne lacerazioni; Accettabile (come da foto). ; Un’americana arriva a Parigi nell’epoca eroica del cubismo, e si immerge con entusiasmo nel mondo degli artisti, frequenta Picasso, Matisse, Braque, si arrovella su Cézanne, vive i pettegolezzi e le polemiche dell’ambiente. Questa sana borghese della Pennsylvania ha studiato medicina prima di laurearsi in lettere, legge voracemente, viaggia con frenesia, insegue dichiaratamente il successo. All’inizio degli anni ’30, un amico le suggerisce l’idea di rievocare la storia di quel tempo già mitico e degli straordinari personaggi che lo animavano. La Stein si mette al lavoro, dichiarando di volerla scrivere ” con la stessa semplicità con cui Defoe scrisse l’autobiografia di Robinson Crusoe “. E finge di attribuire il racconto all’amica Alice B. Toklas per poter meglio rappresentare se stessa con ironica oggettività. Appena pubblicata, I’ ” Autobiografia ” diventa un successo. Sempre ispirata da uno humour candido e discorsivo, è una miniera di battute, di aforismi, di episodi gustosi: ” Picasso era in quel tempo quello che una mia carissima amica e compagna chiamava un bel lustrascarpe. Era fosco e sottile, vivacissimo coi suoi occhi che parevano laghi, e un fare violento senz’esser villano…” ” Un libro istruttivo e divertente al massimo”, l’ha definito Edmund Wilson. Per un altro critico, Ciryl Connolly, I’ ” Autobiografia ” resiste a qualsiasi rilettura, e resta “un modello nel suo genere”.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.