Descrizione
Giunti (Astrea 43); 1993; 9788809202931 ; Copertina flessibile con risvolti; 19,5 x 13 cm; pp. 267; A Traduzione di P. Locati. Prima edizione. ; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Messico, anni Trenta. Una bambina di sette anni. figlia di latifondisti dello Stato di Chiapas, racconta la sua vita nella cittadina di Comitán: un mondo arido e gretto, fondato sulla violenza della discriminazione sociale. Dai privilegi riservati al fratellino Mario la bambina – che non a caso rimane anonima per tutto il romanzo – apprende ben presto come all’umiliazione degli indios corrisponda la condizione di inferiorità delle donne: entrambi hanno la sola funzione di servire alla continuità della specie dei ladinos. Le distrazioni sono rare: la fiera, il circo, ma soprattutto il mondo magico delle storie narrate dalla tata india, intessute di ancestrali miti e leggende maya. Poi tutto viene sconvolto: gli indios insorgono, rivendicano l’applicazione della Riforma agraria, danno sfogo all’odio accumulato in secoli di sfruttamento. In un crescendo di tensione drammatica. All’incendio del rancho degli Argüello e all’uccisione di un rampollo bastardo segue la condanna a morte dell’erede maschio. Contro il potere degli stregoni che “rosicchiano” Mario – il potere di una cultura primordiale troppo a lungo repressa – nulla possono la scienza, la religione e il denaro dei ladinos. La chiave del destino di Mario è, metaforicamente, nelle mani della bambina, che assiste al compiersi della tragedia consapevole della sua “necessità” quanto della propria “complicità” e se ne assumerà il peso per il resto della vita. In questo romanzo autobiografico – Balún-Canán è il toponimo originario di Comitán – tutti i temi ricorrenti nella vita e nell’opera di Rosario Castellanos si compongono nello stupendo affresco, lirico ed epico, di uno dei momenti storici cruciali della Nuova Spagna. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.