I trovatori licenziosi. Giuseppe E. Sansone (a cura di). Es, 1992.

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Descrizione

ES (Biblioteca dell’eros 31); 1992; 8885357296 ; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 13 cm; pp. 157; ; leggeri segni d’uso alla copertina con lievi fioriture alla prima pagina, interno buono; Buono (come da foto); “Più ancora dei modi e dei luoghi d’esecuzione della sezione lubrica del trobadorismo, quel che importa, in rapporto a una prospettiva adeguata, è la relazione fra la norma – vale a dire la fin’amor – e il manipolo di poesia, salvatosi dalla cancellazione, in cui si esalta ‘villanamente’ il contrario. Bataille insiste giustamente su una innegabile verità, e cioè che la violazione di un codice comporta di necessità una conferma rovesciata di esso, anche se lo si vuole mettere in crisi, e anzi proprio a causa di ciò […]. Che le cose vadano in tal modo anche per le prove poetiche qui raccolte è confermato da almeno due considerazioni di carattere generale. La prima afferisce a quel sostrato di tensioni concupiscenti, a quell’accanita insistenza sensuale che è presente, ad esempio, in non poca trattatistica moraleggiante […] che invece sono assenti in questo piccolo corpus poetico: nel quale si gioca, inverecondamente e talora paradossalmente, con i più sfrenati nomi del sesso, ma nell’assenza di vogliose morbosità e nella sostanziale estraneità nei confronti della libidine. Il secondo elemento di giudizio risiede nell’assetto stilistico di buona parte dei testi, nei quali il formalismo trobadorico e il livello enunciativo del canto cortese sono fondamentalmente serbati, salvo il piano fattuale. Cioè, quel nobile incedere del canto di lode, simbolico e raffinato, epurato e astratto, ora che si conforma come concreto e diretto, greve e chiassoso non abbandona per nulla il suo ritmo interno, sicché il capovolgimento appare altra cosa quanto la medesima.” Dalla prefazione di G. Sansone; ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.