Descrizione
Einaudi (Biblioteca di cultura filosofica 27); 1967; no isbn; Rilegato con sovracoperta; 21,5 x 15,5 cm; pp. 279; Traduzione di Lionello Vinci. Premessa degli autori all’edizione italiana ; piccole imperfezioni al bordo della sovracopertina, per il resto ottimo; Buono (come da foto). ; Scritta in stretta collaborazione dai due pensatori tedeschi durante la guerra, l’opera risponde al bisogno di tradurre sul piano speculativo una duplice esperienza: quella dell’Europa devastata dal fascismo, che gli autori si erano lasciata alle spalle, e quella della società americana che li aveva accolti. Entrambe le esperienze provano – ed è la tesi del libro – che l’illuminismo ha la tendenza a rovesciarsi nel suo contrario, non solo nell’aperta barbarie del fascismo, ma anche nell’asservimento totalitario delle masse attraverso la blandizie dell’industria culturale. Secondo gli autori, la libertà nella società è inseparabile dal pensiero illuministico. Il concetto stesso di questo pensiero, tuttavia, implica già il germe di quella regressione che oggi si verifica ovunque. Per questo essi affermano che se l’illuminismo non accoglie in sé la coscienza di questo momento regressivo, firma la propria condanna, e che è un dovere di tutti riflettere sull’aspetto distruttivo del progresso..; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.