Descrizione
La Nuova Italia (Il pensiero storico 76); 1982; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta ; 24,5 x 17,5 cm; pp. 388; seconda edizione. ; alcune sottolineature a penna blu, leggeri segni d’uso alla sovracopertina; Accettabile (come da foto). ; Gli studi sulla cavalleria come presenza sociale e giuridica ma anche come realtà culturale e “idea-forza” nel medioevo europeo si sono avvalsi negli ultimi decenni dopo le fondamentali pagine dedicate al problema da Marc Bloch dei contributi di un folto gruppo di studiosi, soprattutto francesi e tedeschi. Della vivacità e profondità del dibattito è prova il volume Das Rittertum im Mittelalter, a cura di Arno Borst (Darmstadt 1976). Anche in Italia, molti studiosi illustri si sono da tempo rivolti al medesimo problema. Nella vecchia storiografia specifica, vivissimo era, fra gli altri, il tema delle origini”, della “preistoria” della cavalleria. Esso è ormai desueto, ma è stato proprio un grande specialista odierno, Georges Duby, a osservare che alla base del prestigio del cavaliere medievale nel suo tempo c’è un dato oscuro, “il legame fra il genere di vita stimato nobile e l’uso del cavallo, legame ancora molto mal studiato ma profondissimo e antichissimo”. È appunto la questione di questa profondità, di quest’antichità, che ha indotto a cercar di vedere la cavalleria non già sotto le pur rispettabili misure evoluzionistico-deterministiche delle origini”, bensì, per così dire, dalla parte delle radici”. Tale il rischio”, ma anche il dato qualificante, di questo libro, che nasce come proposta di sintesi aperta a ulteriori approfondimenti e ravvivata da una prospettiva d’indagine interdisciplinare nella quale convergono archeologia, cultura materiale, storia della spiritualità e antropologia culturale.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.