Descrizione
Feltrinelli; 1958; Noisbn ; Due volumi rilegati con titoli in oro dorso, acetato trasparente e cofanetto illustrato; 20,5 x 13,5 cm; pp. 1120; A cura di G. Dossena. Prima edizione. 40 illustrazioni dell’edizione veneziana del 1521, 47 fac-simili dell’edizione veneziana del 1552 ;ex-libris alla prima pagina bianca di entrambi i volumi, leggeri segni d’uso al cofanetto, volumi in ottime condizioni; Buono (come da foto). ; Girolamo Folengo si cambiò nome almeno quattro tro volte: fu Teofilo Folengo, Limerno Pitocco, Merlin Cocai, Triperuno. Il Baldus, di Merlin Cocai, fu uno dei libri piú letti e piú ristampati del Cinquecento; il suo successo continuò attraverso tutto il Seicento e il Settecento, fino alla vigilia della Rivoluzione Francese. Poi quest’opera europea, che si rifaceva ad Erasmo, e fu imitata da Rabelais e Cervantes, venne definitivamente sconfitta dalla “letteratura italiana.” Francesco De Sanctis la riscoperse e ne fece altissima lode (“Questo realismo rapido, nutrito di fatti, sobrio di colori, fa di Merlino lo scrittore piú vicino alla maniera di Dante, salvo che Dante spesso ti fa degli schizzi ed egli disegna e compie tutto il fatto”); ma in pratica ne venne arricchito solo l’indice delle antologie scolastiche, dove tutti hanno intravisto un classico che non è un “classico,” e non si legge in classe. Cosí, generalmente si riconosce a Merlino solo la gloria bizzarra di aver impastato una lingua tutta sua, il maccheronico, dove ogni parola arriva imprevista come un altro grano di pepe nero in una salsa di peperoni rossi; e è vero piuttosto che questo misto di vari dialetti lombardi, di italiano e di latino costituisce sempre piú un ostacolo insormontabile alla lettura di un romanzo che pure è cosí ricco di quei fatti che diceva il De Sanctis: beffe, avventure, tresche, cene regali, cenette rustiche, cenoni frateschi, battaglie navali, guerre coi diavoli e altre mille stregonerie. Ora la prima traduzione italiana integrale, di Giuseppe Tonna, che vi ha lavorato con impegno di scrittore, oltre che di studioso, libera Merlino dalla segregazione nelle biblioteche, e offre la storia di Baldo e compagni non solo come una ” novità,” ma come una novità di letteratura contemporanea: si può leggere un libro che fino a ieri esisteva solo per venticinque specialisti, e si riconosce in questo “irregolare” di quattro secoli fa un autore sorprendentemente à la page, precedente immediato e pietra di paragone dei piú animosi propositi realistici, dei piú estrosi pastiches, dei piú spericolati sperimentalismi linguistici d’oggi. A fronte del Baldo italiano è stato posto il Baldus maccheronico (ristampato l’ultima volta trent’anni fa), in un testo riveduto sulle cinquecentine; e sono state riprese le illustrazioni originali, del 1521: un complemento interpretativo grafico di autorevole autenticità, che ha il sapore di una scoperta e si ri vela congenialissimo, anche sul metro del gusto moderno, a quel mondo favoloso e crudo, dove personaggi degni di Breugel e di Bosch convivono fra le gole dell’inferno e gli antri delle fattucchiere, fra i campi e le acque, i villaggi e i castelli della Lombardia ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.