Descrizione
Einaudi (PBE 29); 1972; Noisbn ; Copertina flessibile ; 18 x 11 cm; pp. 311; Traduzione di M.R. Massei. ; firma di proprietà alla prima pagina bianca, leggeri segni d’uso e del tempo alla copertina, interno buono; Buono (come da foto). ; La comune base latina delle lingue romanze è facilmente ri conoscibile: i fenomeni fonetici si ripetono con una certa regolarità permettendoci di ricostruire le diverse fasi della trasformazione dal latino all’italiano, al francese, allo spagnolo, ecc. Ognuna di queste lingue, però, presenta anche caratteristiche del tutto particolari dovute alle diverse condizioni di sviluppo, condizioni geografiche, politiche, sociali, e sottintende un’infinità di dialetti, che nel Medioevo avevano vita e manifestazioni autonome. In questo libro, frutto della sua esperienza di maestro e da lui dedicato espressamente ai non specialisti, Erich Auerbach esamina dapprima il formarsi delle correnti metodologiche, il loro situarsi nella storia della cultura e i diversi metodi di studio; poi l’origine delle lingue romanze, la loro struttura, le affinità e i rapporti reciproci, concludendo con una storia delle epoche letterarie dalle origini all’Ottocento, in cui, attraverso l’esame della figura e dell’opera dei maggiori scrittori, propone i temi della trasfigurazione della realtà nella rappresentazione letteraria e del rapporto tra l’autore e il pubblico. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.