Descrizione
Guanda (Quaderni della Fenice 87); 1982; Noisbn; Copertina flessibile ; 20 x 12 cm; pp. 163; Cura e traduzione di S. Vitale. Prima edizione. ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo, ex-libris alla seconda di copertina; Buono (come da foto). ; Al lettore italiano viene presentato per la prima volta nella sua integrità il ciclo di undicí poemetti che Sergej Esenin scrisse dal marzo 1917 al febbraio 1919-immediata e vibrante risposta del «poeta contadino» agli eventi rivoluzionari del suo paese. La «Rus’ in rivolta» è il martellante tema di questa parte poco nota dell’opera di Esenin, che nella Rivoluzione canta e vagheggia il fatale esplodere delle forze primordiali latenti nella terra russa, il definitivo riscatto della secolare pazienza contadina, l’avvento di un favoloso paradiso mugicco. Atteggiandosi a nuovo profeta, attingendo a piene mani al lessico biblico- ecclesiastico, Esenin capovolge però radicalmente il senso di questa «religiosità» con un violento pathos iconoclasta che già preannuncia la sua metamorfosi in teppista urbano, blasfemo e scandalista. Non piccolo ruolo, in questa metamorfosi, ebbero la delusione e la sfiducia che colpirono il poeta quando il suo visionario ed esaltato sogno di un’Altra Terra si scontrò, come era inevitabile, con la realtà storica dell’epoca: di qui la mestizia e la rabbia dei due poemetti «???crifi» che suggellano la «Bibbia rivoluzionaria» di Esenin. Nel suo saggio introduttivo, Serena Vitale analizza le remote ascendenze mitiche, la profonda sostanza «pagana» di questi poemi che, attraverso un’intima adesione alle forme del «pensiero selvaggio», gettano sulla Rivoluzione russa l’inedita luce di un fragoroso, barbarico «sacre du printemps». ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.