Descrizione
Editori Riuniti (Le opere e i giorni 32, 33, 34, 35); 1959; Noisbn ; 4 volumi rilegati con sovracoperta; 19,5 x 13 cm; pp. 487, 459, 541, 593 ; Traduzione di Maria Rascowba ed Ettore Fabietti. ; firma e data di proprietà a biro in ciascun volume. Presenta severi segni d’uso e del tempo ai bordi delle sovracoperte, carta brunita. Privo di custodia.; Accettabile (come da foto). ; Il nome di Michail Sciolochov è il più celebre nome della letteratura sovietica e, se le definizioni possono in qualche modo comprendere la sua figura complessa e la sua statura di scrittore, si può dire che egli è oggi il più alto rappresentante del realismo socialista, il più valido esponente di una delle grandi e fondamentali tendenze dell’arte contemporanea. Il placido Don, il suo capolavoro, un romanzo ciclico dall’ampio respiro epico, dalla rigorosa struttura monumentale, è l’odissea d’un villaggio cosacco, delle sue famiglie, delle sue generazioni, investiti dalla storia, da quel periodo della storia appunto, che va dalla guerra mondiale al 1921, in cui le classi in lotta, le opposte ideologie, la rivoluzione e la controrivoluzione, pongono di fronte al mondo contadino, chiuso nelle sue tradizioni, nel suo anarchico individualismo, un dilemma storico. La risposta è una serie di lacerazioni profonde, d’incertezze, di reazioni umane che esprimono gli interessi e gli affetti di ciascuno dei personaggi, le cui vicende si muovono, con tutta la loro aspra e violenta passione, in quella che è stata chiamata la preistoria dell’uomo moderno. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.