Descrizione
Savelli (Cultura politica. Arte 225); 1979; Noisbn; Copertina flessibile con risvolti; 20 x 16,5 cm; pp. nn; A cura di Anne-Marie Boetti. Volume illustrato in b./n.; Presenta segni d’uso ai bordi (imperfezioni, rinforzo interno alla brossura), firma e data al frontespizio. ; Accettabile (come da foto). ; 1898: il ragazzo tisico che sta morendo all’età di ventisei anni a Menton, Costa Azzurra, è stato una perfetta emanazione «fin de siècle», un dandy dal viso emaciato, corpo lungo e flessuoso come un gambo floreale, un vaso di Gallé. Questo ragazzo era, già a vent’anni, il primo grande grafico inglese (o europeo?) in senso moderno. Beardsley chiama il suo lavoro «design» (non «drawing») e i suoi disegni «immagini». Egli li immette nella nascente industria del consumismo culturale tramite libri, riviste, poster industriali, locandine di programmi teatrali, figurine di moda. Nel suo saggio L’arte del tabellone d’affissione, 1894, difende l’arte applicata e moltiplicata. Ha sempre pensato le sue composizioni in funzione del mezzo riproduttivo, la stampa. Anzi, ha concepito la tecnica tipografica come sperimentazione stilistica. Il «tabellone d’affissione», diciamo la diffusione delle «immagini», è lo spazio consacrato al contorno, al tratto scuro, sinuoso e imperioso, che delinea le sagome (e persino rende le trasparenze tramite il tratteggio finissimo). Il modern style di Beardsley è mutevole, si piega acrobaticamente ai fascini diversissimi delle opere che egli illustra (dai racconti inquietanti di Edgar Allan Poe alla commedia erotica di Artistofane), si permette a volte revival e arcaismi, molto leziosi, e retro (il tardivo pre-raffaellismo delle sue illustrazioni «gotiche»), senza mai perdere la sua impaziente sicurezza stilistica né il suo «personaggio». ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.