Descrizione
Einaudi (Nuovi Coralli); 1981; Noisbn; Copertina flessibile ; 19,5 x 11,5 cm; pp. 370; Sesta edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni), dorso con segni di lettura, firma alla prima pagina, interno senza scritte; Buono ; Qual è il significato e il valore di questo diario? Pavese stesso ne aveva presenti l’interesse e l’originalità; quel segnare «i grandi filoni della sua vita interna», quell’essere lo spiraglio sul suo aprirsi piú inconscio. Egli concepí il diario non come il suo libro dei ricordi, dei sogni, delle avventure della vita e dell’arte, ma della sua meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi, sull’arte. Nulla esorbita da questa esasperata, tenace vigilanza sui moti dell’animo e sull’evoluzione del proprio pensiero. FRANCO ANTONICELLI Con il diario di Pavese un’altra testimonianza si è aggiunta, tra Gobetti e Pintor, allo scarno filone di una nostra ricerca morale. Questo diario, cosí alieno dai fatti diversi, interpreta tragicamente tutti i termini di una crisi, investe da vicino i problemi del tempo. Da molto non si era incontrata una partecipazione cosí intensa alla vita dell’uomo. Il modo piú decoroso di leggerlo sembra dunque quello di accrescere la trama dei riferimenti e di farne, per quanto è possibile, oggetto di storia; quanto, dopotutto, ci richiede l’oggettiva dignità di un «mestiere di vivere». PIETRO CITATI Uno scrittore, quando è un vero scrittore, ci dà e si prende, accoglie e suggerisce, si alimenta e ci accresce in un colloquio ininterrotto. Cesare Pavese è lo scrittore della sua generazione cui maggiormente sentiamo legato il nostro destino, allo stesso modo come il suo rifiuto e la morte non possono aver significato per lui un rifiuto totale di ciò che il suo e nostro tempo gli aveva dato. Cosí, dopo la sua morte, una parte di noi rivive in quello che rimane di lui, una parte di noi è finita con quello che ha portato via. GENO PAMPALONI; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.