Descrizione
Sellerio (La memoria n. 46.); 1982; Noisbn; Copertina flessibile con risvolti; 17 x 12 cm; pp. 192; 2 edizione (dicembre 1982). ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (piccole imperfezioni, sbucciature), interno senza scritte, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; Non tutti i manoscritti si trovano sigillati nelle bottiglie. Ce ne sono, misteriosi quanto quello di Poe, che arrivano in pacchetti ben confezionati, e forse confezionati da mano femminile, con cura a che nel viaggio non si sciupino e al tempo stesso con una discreta, misurata civetteria. Come questo che pubblichiamo, molto probabilmente scritto da una donna – come anche il pseudonimo fa sospettare – e che sembra arrivare da molto lontano, dalla lontananza delle Mille e una notte. Sembra: ma già scorrendo le prime pagine sentiamo che ci arriva – nel tempo e nello spazio – da molto vicino. Tanto da vicino, nel tempo, da far pensare agli scritti sull’amore di Ortega y Gasset. E non si tratta certamente di una traduzione, ma di un originale scritto nell’italiano di oggi, con semplicità e limpidezza. Eppure la semplicità e nitidezza del mezzo espressivo non impediscono, e si direbbe anzi che agevolano, lo scatto e la tensione di questo racconto nel misterioso, nell’arcano, di concluderlo in una sfera ardua e struggente. È il racconto di un amore assoluto e totale, del nostro tempo e di ogni tempo. E la rosa e il mirto simboleggiano – come nelle Mille e una notte – i due protagonisti: il mirto della virilità, la rosa della fanciullezza. A questa nota, che presentava la prima edizione, va aggiunto per la seconda la rivelazione del nome che il pseudonimo nascondeva: Annie Messina. Ragione del pseudonimo era la discrezione: nipote della scrittrice Maria Messina, che in questa collana è stata con successo riproposta, Annie Messina riteneva non dovere immettersi nella scia di un tale successo. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.