Descrizione
Gribaudo; 1999; 9788880580690; Copertina flessibile con risvolti ; 21 x 15 cm; pp.127; Prima edizione.; minimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Questo lavoro propone un modello trasversale, applicabile a tipi diversi di soggetti ‘estremi’, a prima vista lontanissimi fra loro. Un primo gruppo è costituito da soggetti con gravissime lesioni neurologiche e compromissione dell’apparato sensoriale e locomotorio: spesso ciechi, sordi, incapaci di parlare, essi trascorrono la propria vita, ospiti di istituzioni di ricovero, fra il letto e la poltrona anatomica. Il rapporto con loro suggerisce immediatamente all’osservatore numerose domande. Quale può essere il loro vissuto? esistono, anche per loro, sistemi di preferenze, strategie, bilanci costi-benefici? La risposta appare per lo più impossibile: la loro incapacità/indifferenza a comunicare sembra precludere qualunque accesso al loro vissuto. Un secondo gruppo è costituito da asceti (come gli Stiliti) nella cui esperienza ha enorme rilevanza il momento corporeo. Gli stiliti trascorrevano la propria vita, in piedi, su di un colonna, in un’alternanza di immobilità e genuflessioni. Il libro sviluppa l’ipotesi di un’analogia (dal punto di vista funzionale) tra questo comportamento corporeo estremo e quello dei soggetti anzidetti. Attraverso l’analisi minuziosa di antiche fonti greche, latine e siriache, viene ricostruita la mappa corporea di questi asceti, le prescrizioni che essi derivarono dal proprio corpo, e alle quali non si sottrassero, e il vissuto di piacere e cautela con cui diedero risposta a questa vocazione originaria. L’ipotesi guida è di ricavare, da tale vissuto, inferenze sul vissuto dei soggetti del primo gruppo; un’ipotesi che non vuole portare gli Stiliti e gli altri asceti al rango di soggetti poveri, ma anzi elevare questi soggetti poveri alla luce degli Stiliti. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.