Descrizione
Einaudi (Saggi 532.); 1974; Noisbn ; Copertina flessibile ; 21,5 x 16 cm; pp. XVIII-354; A cura di Ivan Vojtech. Traduzione di Giacomo Manzoni Seconda edizione nella collana. Volume con 25 ill. a col. e b./n. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, imperfezioni), interno con rare sottolineature a matita colorata, volume lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Arnold Schoenberg, nato a Vienna il 13 settembre 1874 e morto a Los Angeles il 13 luglio 1951, è la figura centrale della musica del nostro secolo. Intorno a lui ruota si può dire tutta l’evoluzione musicale recente: nella sua produzione si afferma la coscienza critica di un’epoca che cerca mezzi nuovi di comunicazione, che crede nella necessità di una trasformazione profonda dei linguaggi artistici. Schoenberg non è solo l’ideatore della dodecafonia, il compositore radicale che ha impresso una svolta alla storia della musica; egli è anche l’indagatore instancabile dei fenomeni musicali del passato e del presente, l’analista insuperato, il critico attento della società, il didatta, il teorico, il politico. Questa raccolta di scritti dà di tutti tali aspetti testimonianza completa. Nei saggi qui contenuti – tutti, salvo tre, inediti finora in italiano – si riflette infatti la personalità poliedrica del musicista: accanto alle analisi di composizioni proprie, che aiuteranno il lettore a penetrare nel complesso pensiero musicale schoenberghiano, ecco le riflessioni su artisti del passato (da Bach a Liszt a Wagner), le considerazioni teoriche sulla necessità di un’evoluzione del linguaggio musicale all’interno del generale progresso tecnico e sociale, gli interventi sui problemi della prassi musicale (dalle prospettive future dell’orchestra agli strumenti musicali meccanici, all’opportunità di dirigere la musica da camera), su questioni organizzative, sui modelli di sviluppo di una pedagogia musicale degna di questo nome, fino ad acute prese di posizione su problemi sociali che, ad esempio nel saggio Alcuni problemi per gli educatori, anticipano dibattiti attualissimi sulla condizione operaia. Tutto questo dimostra la vastità di interessi e la presenza costante del musicista nel contesto problematico della società del suo tempo, attraverso le dure vicende che lo impegnarono per decenni in una lotta senza quartiere contro l’incomprensione dei piú e la denigrazione organizzata della critica reazionaria, fino all’esilio volontario dalla Germania nazista e al ripudio polemico di una cultura di cui egli stesso era stato ad un tempo prodotto ed artefice. Lo accompagna sempre, in questo lungo e difficile cammino, la coscienza del suo valore di artista, la fede nella sua missione, nella necessità del suo operare di musicista, che è un «dovere» assai prima che una semplice capacità artigianale, un frutto dell’«ispirazione» assai prima che una scelta di comodo. In questa contraddizione solo apparente tra l’empito persino passionale che Schoenberg poneva nell’attività creativa e l’inflessibile ricerca delle motivazioni razionali in ogni aspetto dell’operare umano sta forse il fascino maggiore non solo della sua produzione di musicista, ma anche della sua attività di pubblicista e teorico. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.