Aneddoti Milanesi. Francesco Cazzamini Mussi. Formiggini, 1932.

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Descrizione

Formiggini Editore (Aneddotica XIX); 1932; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 20,5 x 13 cm; pp. 192; A cura di Francesco Cazzamini Mussi. ; Presenta segni d’uso e del tempo principalmnete ai bordi (senza mancanze, con piccole imperfezioni, macchiette ai piatti), brossura allentata, interno ottimo, senza scritte, alcuni fogli ancora chiusi; Buono, (come da foto). ; POCHE PAROLE… Dopo quella degli aneddoti ferravilliani scelti da Renzo Sacchetti, questa raccolta viene, in certo qual modo, a completare nell’aneddotica le manifestazioni dell’arguzia e dell’ironia lombarda e, in ispecie, milanese. Su l’importanza dell’aneddotica non è il caso d’insistere, perché come negare ch’essa talvolta racchiuda nel suo sorriso l’amaro frutto dell’esperienza o la sintesi critica, umoristica, lirica d’una vera morale? Per questo, e per quel sapor d’antico ch’è a me caro, ho accettato volenterosamente l’invito dell’amico editore, lieto di portare il mio contributo a una raccolta di lavori in cui i caratteri dell’epigramma e quelli della storia spicciola sono destinati a fondersi con quel colore regionale che fa talora dell’aneddoto un’espressione folkloristica. Che tutto ciò esista nella mia raccoltina sarebbe nondimeno ridicolo fossi proprio io ad affermarlo, e troppo indulgente che altri lo facesse. A me basti aver cercato di ringiovanire, di raddrizzare, di dar forma semplice e chiara, e, comunque, artistica, a quanto nelle mie letture sono venuto radunando d’aneddotico ne’ riguardi della mia terra lombarda e della mia città nativa. Oh che talvolta m’è proprio parso di trovarmi con vecchi amici, perduti un po’ di vista, ma non dimenti cati, morti, ma non obliati. E per il sorriso bonario, per la frase scollacciata ma onesta, per la malinconia umana di cui è permeato l’aneddoto del mio paese, mi son sentito vicino, ancora una volta, al vecchio spirito della mia razza. Il che m’è stato di vera e profonda soddisfazione, e, spesso, – perché non dirlo? – anche di dolce nostalgia. Baveno (Lago Maggiore), maggio 1931, FRANCESCO CAZZAMINI MUSSI. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.