Descrizione
Adelphi (Biblioteca Adelphi 114); 1999; Noisbn ; brossura con risvolti ; 22 x 14 cm; pp. 548 ; Traduzione di Luciano e Bianca Zagari. ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno senza scritte. ; Buono (come da foto). ; Auto da fé (1935), primo libro di Elias Canetti e suo unico romanzo, è un’opera solitaria ed estrema, segnata dalla intransigente felicità degli inizi. Qui tutto si svolge nella tensione fra due esseri cresciuti ai capi opposti nelle immense fronde dell’albero della vita: il sinologo Kien e la sua governante Therese. Kien è un grande studioso che disprezza i professori, ritiene superflui e sgradevoli i contatti col mondo, ama in fondo una cosa sola: i libri. E i libri lo circondano e lo proteggono, schierati come guerrieri sulle pareti della sua casa senza finestre. Esperto nell’arte del dubbio, Kien cela una fede incrollabile: per lui, «Dio è il passato» – e tutta la vita anela al «giorno in cui gli uomini sostituiranno ai propri sensi il ricordo e al tempo il passato». Fino a quel giorno, però, Kien, appena esce per strada, è perso nell’ignoto, diventa inerme e grottesco: di tutti i suoi tesori gli rimane soltanto l’illusoria corazza di un «carattere». Ma un «carattere» è anche la sua governante Therese. Maestosa nella sua lunga sottana blu inamidata, Therese raccoglie in sé le più raffinate essenze della meschinità umana. Anche lei è un essere autosufficiente, che diffida del mondo: la sua bassezza è rigorosa, conscia della propria dignità. Nella mente di Therese turbinano frasi sulle patate che sono sempre più care e sui giovani che sono sempre più screanzati. In quella di Kien rintoccano sentenze di Confucio. Ma qualcosa li accomuna nel profondo: una certa spaventosa coazione, il rifiuto di ammettere qualcos’altro nel loro mondo. Auto da fé racconta l’incrociarsi di queste due remote traiettorie e ciò che ne consegue – la minuziosa, feroce vendetta della vita su Kien, che aveva voluto eluderla con la stessa acribia con cui analizzava un testo antico. Una volta che Kien, perseguitato da Therese, ha messo piede nel regno proibito dei fatti, questi proliferano con fecondità demenziale e lo trascinano tra fetide bettole, il monte dei pegni e la guardiola di un portiere. Questo romanzo aspro, spigoloso, è traversato da una lacerante comicità, unica lingua franca in cui possa comunicarsi questa storia, prima di culminare nel riso di Kien mentre viene avvolto dalle fiamme, nel rogo della sua biblioteca.. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.