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Autobiografia di Irene. Silvina Ocampo. Sellerio, 2000.

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Descrizione

Sellerio (La memoria 482.); 2000; 9788838915482 ; Copertina flessibile con risvolti ; 16,5 x 12 cm; pp. 150; A cura di Angelo Morino. Prima edizione nella collana; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; I cinque racconti riuniti sotto il titolo Autobiografia di Irene appaiono nel 1948, a Buenos Aires. All’epoca, Silvina Ocampo ha già firmato insieme all’amico Jorge Luis Borges e al marito Adolfo Bioy Casares una celebre Antologia della letteratura fantastica. Una collaborazione destinata a divenire prestigiosa e ad assumere l’importanza di un manifesto letterario, che annunciava e promuoveva il salutare irrompere dei precisi congegni del fantastico nei mondi narrativi del Novecento. Entro questo programma sono i racconti di Autobiografia di Irene, che a quei congegni obbediscono, ma non vi si adeguano con rispetto incondizionato. Quasi che Silvina Ocampo avesse agito su certo armamentario ottocentesco, correggendone le suggestive menzogne, mettendone impietosamente a nudo le consuete figure cifrate. Come nel caso di L’impostore – il testo più rappresentativo, quasi un breve romanzo – che si struttura nella ripresa del tipico tema del «doppio». Ma qui ogni elemento soprannaturale si scopre estraneo all’intreccio narrativo, che sembra invece voler illustrare i percorsi di una mente colta da doloroso disagio, divenuta incapace di rassegnarsi alla realtà. Così che, lungo le linee di modi e temi suggestivi ma ormai esangui, prende a circolare vivace la nuova sensibilità del Novecento. Angelo Morino. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.