Descrizione
Sellerio (L’Italia n. 13); 1992; Noisbn ; Copertina flessibile con risvolti ; 15,5 x 10,5 cm; pp. 193; A cura di Nicola Badaloni. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; « O Messere, sappime dire et resolvemi un poco: qual cosa delle due è più degna, che un huomo inasinisca o che un asino inhumanisca? ». È uno dei tanti interrogativi della Cabala del cavallo pegaseo e dell’Asino cillenico di Giordano Bruno (1548-1600). La lingua di Bruno è « scheggiata» e « irsuta », « incattivita e laboriosa »: è un « marasma di parole, di suoni, di citazioni, di riporti », nella definizione datane da Giorgio Manganelli. In essa si impaluda l’universo chiuso dell’aristotelismo rinascimentale, mentre i simboli cabalistici dinamizzano il passaggio dall’antico mondo finito a quello dominato dall’infinitezza. Ed è così che l’« asinità » diventa categoria promossa all’analisi della crisi complessiva del secolo: critica dello scetticismo, del dogmatismo accademico e della sopraffazione. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.