Capitan Kidd e la guerra contro i pirati. Robert C. Ritchie. Einaudi, 1988.

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Descrizione

Einaudi (Saggi No. 708); 1988 ; 9788806599393 ; Brossura con sovracoperta ; 21,5 x 16 cm; pp. 281; Traduzione di L. Stefani. A cura di F. Marenco ; leggeri segni d’uso alla sovracoperta, interno ottimo con ex-libris al frontespizio ; Buono (come da foto). ; L’impiccagione di William Kidd per pirateria, il 24 maggio 1701, ha segnato l’inizio di una imponente produzione pubblicistica, che fra cronache piú o meno veridiche, atti processuali, ballate, si è protratta sino all’Ottocento, in un rincorrersi di elaborazioni romanzesche, falsificazioni e realtà. La fantasia popolare sembrava particolarmente sensibile agli aspetti avventurosi della vita dell’uomo che aveva battuto tutti i mari, dai Caraibi a New York, da Londra all’Oceano Indiano, e rappresentava il personaggio ideale per una storia di delitto e castigo. Anche ai nostri occhi il capitano Kidd risulta esemplare, ma per tutt’altre ragioni, come figura centrale di un tortuoso gioco politico ed economico in cui la spregiudicatezza dei governanti non era inferiore a quella del bucaniere. In quegli anni, infatti, la pirateria europea attraversa un periodo di radicale trasformazione: da arma occulta ma efficace delle potenze emergenti, si va mutando in una attività indipendente e fortemente individualistica, ancora redditizia ma sempre piú esposta ai rigori della legge. Sin dal Cinquecento aveva preso forma uno scambio, se non proprio un rapporto organico, fra rapina sul mare e politica: non era raro il caso di ministri che proteggevano segretamente quei pirati che ufficialmente facevano mostra di perseguitare, anche se questo gioco ambiguo e complicato aveva i suoi limiti nell’interesse internazionale a traffici sicuri e ordinati… ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg