Churramabad. Andrej Volos. Jaca Book, 2013.

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Descrizione

Jaca Book (Jaca letteratura 12.); 2013; 9788816530126 ; Copertina flessibile con risvolti ; 21 x 13,5 cm; pp. 574; Traduzione di Sergio Rapetti . Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze, piccole imperfezioni), dorso con segni di lettura, interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Il Tagikistan è il cuore stesso dell’Asia centrale, in quella che due millenni fa era parte della regione storica della Sogdiana, chiave delle vie carovaniere tra l’Asia anteriore, l’Occidente e la Cina. Buchara, Samarcanda, Alessandro il Grande sono nomi di una storia entrata nella leggenda. Vi si parlava, come lingua franca dei traffici, l’iranico e di stirpe persiana sono i tagiki, che costituiscono ancor oggi la maggioranza della popolazione dell’attuale Tagikistan indipendente (Jumhurii Tojikiston). Regione prevalentemente montagnosa, con insediamenti nelle profonde vallate e sugli altipiani, dominata dai contrafforti del Pamir con cime oltre i 7.000 metri: è questo lo scenario della splendida invenzione letteraria di Churramabad. Il suo Autore, Andrej Volos, nato e vissuto per oltre due decenni a Dušanbe, l’attuale capitale, traduttore di poesia tagika e cultore di quella nobile letteratura, nonché narratore di lingua russa, si dedica qui a comporre, con sicura vena poetica – dalle radici antiche, un’intera epopea, moderna e contemporanea, che adombra un dramma geopolitico di grande portata. In incalzanti capitoli, che spaziano dagli anni Venti e Trenta fino agli anni Ottanta e Novanta, si delineano le vicissitudini di una terra di frontiera, ai confini di Afghanistan e Cina, nella difficile e fragile convivenza dei vari popoli pur sotto la “normalizzazione sovietica” e nella guerra civile che dopo il crollo dell’URSS ha dal 1992 e per cinque anni contrapposto, in Tagikistan, nomenklatura comunista e forze nazionaldemocratiche e islamiche, per poi diventare una cruenta guerra di etnie e clan. Tale guerra ha devastato l’intero Paese e inferto innumerevoli lutti alla popolazione, costringendo in particolare molti russi assimilati, arrivati tre o quattro generazioni prima al seguito dell’Armata Rossa conquistatrice, a un esodo biblico verso la Russia: una patria tutta da ritrovare, che non conoscevano e non li accettava. Churramabad-Dušanbe, capitale reale e mitica, è l’emblema di una vita possibile sognata, serena e felice o piuttosto della crudeltà scatenata e dell’angoscia senza scampo? Attraverso vicende di grande sapienza narrativa, ne percorriamo le vie saccheggiate e insanguinate, insieme a tanti personaggi russi e tagiki, di nulla colpevoli se non di voler esistere e amare e nostalgici, sempre, degli impervi sentieri della fratellanza umana, con lo sguardo volto alle vette e alle nevi eterne delle montagne, cercando sollievo all’esasperazione di una vita sopraffatta da ingiustizie e prevaricazioni vecchie e nuove. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.