Descrizione
Garzanti; 1980; Noisbn ; Rilegato con sovracoperta; 22 x 14,5 cm; pp. 152; A cura di Elio Pecora. Prima edizione. ; piccola imperfezione che non intacca il testo a pag. 152 (ultima pagina dell’indice) per il resto ottimo; Buono (come da foto). ; Delle centoquattro poesie qui raccolte dodici apparvero in riviste fra il ’37 e il ’57, ventuno in edizioni d’arte nel ’75, nel ’77 e nel ’78. Le altre settantuno, fra cui tredici varianti e undici poesie giovanili (composte tra il ’22 e il ’29), sono state trovate nella casa del poeta, quasi tutte su fogli autografi e datati. La poesia di Penna non conosce crescite. Si ripete in una limitata varietà di modulazioni: dove la parola perviene a intensità di significati e a trasparenze di colori e di suoni quasi inconfrontabili nel Novecento poetico. E nasce non da un miracolo, ma da una sapienza conquistata dopo studi e ansie. Succede a una scelta avvenuta fra il ’28 e il ’29. Lo comprovano gli appunti ritrovati, le lettere a un amico, il passaggio dai versi fitti ed enfatici delle poesie giovanili ai componimenti-talismani. In quei mesi Penna esce dall’adolescenza, si nega allo sconforto, alla disperazione. Muovendo dall’angoscia procede verso l’espressione, limpida e a un tempo misteriosa, di chi sa di essere effimera individualità e molteplicità eterna, intelligenza e istinto. Allora coglie momenti di stagioni, di volti. E pone nel mezzo del mondo il ragazzo: ben più che meta di desiderio, piuttosto creatura di amore, altro da sé, fermo fra l’infanzia ignara e la condizione scontenta dell’adulto. E il ragazzo abita la giornata terrestre, coacervo di cedimenti e di ebbrezze, di partenze e di attese. È con lui e per lui che il poeta traversa e accosta la vita, «dolce rumore », « confuso sogno». ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.