Descrizione
Sellerio (La nuova diagonale 39); 2001; 9788838917226; Copertina flessibile con risvolti ; 19,5 x 11,5 cm; pp. 181; A cura di Carlo Franco. Nota di Luciano Canfora. Con un testo di Corrado Petrocelli. Prima edizione; miimi segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Molto buono (come da foto). ; Konstantin di Ostrovica venne rapito dai Turchi intorno ai vent’anni e arruolato a forza tra i giannizzeri. Poté così assistere da testimone e protagonista a tutte le imprese che sotto Maometto II (1429-1481) portarono gli Ottomani a risalire come conquistatori i Balcani. Le sue memorie, particolarmente, documentano del clima di clamore e di sorpresa dei contemporanei intorno a due elementi di quell’impresa: la repentina caduta di Costantinopoli nel 1453, e l’emergere della figura leggendaria del giovane conquistatore, Maometto II, che incarnava agli occhi dell’Occidente l’efficienza irresistibile di un nuovo dispotismo statuale. «Da Costantino il Grande voluta – scrive la curatrice delle Memorie di un giannizzero, qui nella traduzione del celebre filologo slavista Angiolo Danti – Costantinopoli, la Nuova Roma o Roma seconda, cinta d’assedio da Maometto II il 5 aprile del 1453 capitolava, dopo disperata difesa, il 29 maggio. Fra lo sgomento generale e la dilagante incredulità, ingenerati dalla notizia del crollo, rapida si insinuò l’idealizzazione del giovane conquistatore, alimentata anche dalla vasta fioritura di leggende popolari. L’eco delle doti di Maometto II non mancò di impegnare anche diverse menti illustri dell’Europa colta del Cinquecento. “Tutta gente, chiosava Danti, che scriveva per convincere re ed imperatori cristiani a far la guerra ‘contro il turco’, come si diceva allora, ma che d’altra parte e per certi aspetti, non poteva non lodare l’organizzazione dello stato turco”»; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.