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Da un castello all’altro. Louis Ferdinand Celine. Einaudi, 1991.

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Descrizione

Einaudi; 1991; 9788806123116 ; Rilegato con sovracoperta; 12,5 x 14,5 cm; pp. 335; Traduzione di G. Guglielmi ; minimi segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Molto buono, (come da foto). ; Da un castello all’altro è la rielaborazione letteraria di un lungo e movimentato soggiorno che Céline fece in Germania fra il 1944 e il 1945. Resoconto, romanzo autobiografico, cronaca della caduta del nazismo. Soprattutto delirio della memoria, odio furente che nulla salva, né vinti né vincitori. Il vecchio scrittore sembra afferrare la storia per decomporla, violarla, deformarla, travolgerla nel fuoco della sua mimica verbale. In questo scenario di tenebra appaiono Pétain e i suoi goffi mi- nistri, militari tedeschi spauriti ma ancora arroganti, caricature di vescovi e ambasciatori, nobili personaggi mescolati alla folla di straccioni, affamati, assassini di professione, prostitute. Tutti marchiati da un comune destino di catastrofe. Nemmeno la fine della guerra è il «termine della notte»: per Céline il tunnel prosegue con l’umiliante prigionia in Danimarca, il processo per collaborazionismo, l’autoconfino a Meudon, nella periferia di Parigi, medico povero fra poveri pazienti. Céline passa «da un castello all’altro» ma il suo monologo paranoico non cambia di registro. Lo scrittore biascica e grida le sue visioni allucinate, le sue riflessioni sulla guerra, sulla morte, sui tiranni, sull’abisso degli inferi quotidiani, sul presente e sulla sua irreversibile perdita di senso. Una lacerante «cognizione del dolore» percorsa da momenti di grandiosa, terribile comicità, degno inizio di quella «trilogia tedesca » che Céline completerà negli ultimi anni della sua vita con Nord e Rigodon. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.