Descrizione
Rizzoli (I Classici della BUR L578 L579.); 1986; 8817129658 ; 2 vol, Copertina flessibile, custodia ; 17,5 x 11 cm; pp. 1136, ; Introduzione, traduzione e commento di Marcello Zanatta. Testo greco a fronte. ; Presenta leggeri segni d’uso (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, lievemente brunito; Buono, (come da foto). ;L’Etica Nicomachea costituisce il primo grande trattato di filosofia morale e testimonia la genesi dell’etica come branca autonoma della filosofia. Questo avviene, con Aristotele, quando la riflessione morale si separa dalla speculazione teoretica (alla quale in Platone era invece unitariamente connessa) ed assume la consapevolezza di un proprio specifico oggetto e di un proprio metodo d’indagine. L’etica definisce, assieme alla politica, la “filosofia delle cose dell’uomo”, e con la politica scandisce l’ambito delle scienze pratiche, il cui dominio è costituito dalle realtà che possono essere diversamente da quelle che sono, regno, dunque, della contingenza e non già della necessità. In quest’ambito la ragione interviene, sì, a definire delle regole di condotta e la prassi etica stessa si costituisce essenzialmente come prassi razionale, ma con un procedimento ben diverso da quello deduttivo (proprio delle scienze teoretiche), attento alle differenze ed ai particolari e basato fondamentalmente sulla discussione delle opinioni autorevoli (gli éndoxa), secondo i criteri del metodo dialettico. Non è un caso che H. G. Gadamer abbia indicato proprio nel procedimento della filosofia pratica di Aristotele il modello dell’ermeneutica. In questa ottica l’analisi aristotelica si scandisce intorno alla delineazione della felicità come bene supremo “dell’uomo”, individuato nell’esercizio dell’attività virtuosa e coincidente, in ultima istanza, con la contemplazione. Lo studio delle virtù etiche offre allo Stagirita un’importante occasione per prendere in esame i comportamenti salienti del mondo spirituale greco, in riferimento costante con la filosofia di Platone. L’indagine sulle virtù dianoetiche individua nella sapienza e nella saggezza le virtù rispettivamente della parte teoretica e della parte pratica dell’anima razionale e conclude con l’accertamento della superiorità della prima, nell’esercizio della quale l’uomo si fa in qualche modo tangente al divino. Lo studio della morale comprende anche l’analisi della temperanza e dell’intemperanza, nonché un’ampia trattazione dell’amicizia e del piacere come condizioni indispensabili della felicità. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.