Descrizione
Feltrinelli (Universale economica 719.); 1975; Noisbn ; brossura ; 18 x 11 cm; pp. 92; A cura di E. Gianini Belotti. Prima edizione. Volume riccamente illustrato in b./n. con 8 tavv a col f.t.. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, macchie e imperfezioni), interno con simpatica dedica autografa e 2 ritagli di giornale, volume lievemente brunito; Accettabile (come da foto). ; Prefazione di Elena Gianini Belotti. Le storie di Gabriella Verna sono storie di tutti i giorni che dal segno grottesco e stravolto traggono una singolare forza e cattiveria e impongono una rilettura dei rapporti quotidiani tra noi e quello che chiamiamo il nostro prossimo trattandolo tranquillamente come il nostro remoto. Né le sue storie né i suoi disegni hanno niente di quello che viene abitualmente connotato come “femminile.” Fortuna- mente. Il garbo, il manierismo, la leziosaggine, la cautela, la levità, l’inconsistenza, tutte le caratteristiche che sono state attribuite alla creatività femminile perché in realtà era l’unico modo in cui il mondo maschile le permetteva di esprimersi, sono del tutto assenti nelle storie e nei personaggi di Gabriella Verna. I suoi dialoghi sono duri, taglienti, essenziali e l’ironia cede il posto al feroce sarcasmo. Qui due donne si fronteggiano in situazioni quotidiane, da due inconciliabili posizioni di guerra: la sfruttatrice e la sfruttata, la borghese e la proletaria. Ognuna delle due ha consumato la sua esperienza di donna, si è sposata, ha avuto figli, ha abor- tito. Ognuna a suo modo, naturalmente. E non occorre dire quale… Da millenni le donne sono già state poste le une contro le altre, in una sorta di “identificazione con l’aggressore,” e nulla è mai cambiato nella loro condizione perché le une erano il falso bersaglio delle altre. Ma il bersaglio vero era e resta il potere patriarcale… [Dalla Prefazione]; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
