Descrizione
Mondadori (Le scie); 2002; 9788804504337 ; Rilegato con sovracoperta; 22,5 x 15 cm; pp. 202; Traduzione di M. Lunari. ; leggeri segni d’uso alla sovracopertina; Molto buono (come da foto). ; La setta degli hashishiyyin o «Assassini-oltre a essere all’origine della parola «assassino» in molte lingue europee-rappresenta il primo esempio storico di terrorismo politico organiz-zato. Tral’XI e il XIII secolo, gli Assassini, che apparvero in Persia e si diffusero poi sui monti del Libano e della Siria, si servirono sistematicamente dell’omicidio per demoralizzare e intimidire i propri avversari e rovesciare l’imperante ordine sunnita nel mondo islamico. Li guidava un misterioso «Vecchio della Montagna e le vittime prescelte erano i governanti dell’Islam: i monarchi, i ministri, i generalie i principali funzionari religiosi. L’arma utilizzata era quasi sempre una sola: il pugnale; di rado erano usate le armi indirette allora disponibili, tra cui l’arco, la balestra o il veleno. Questo significava selezionare gli obiettivi più difficili da raggiungere e fare ricorso al mezzo d’attacco che esponeva maggiormente chi lo maneggiava. Gli stessi sicari, dopo aver commesso l’omicidio, non tentavano di fuggire, né provavano in alcun modo a salvarsi. Al contrario, sopravvivere a una missione era considerato un disonore. Sebbene le vittime fossero soprattutto i capi politici o religiosi dell’Islam, sotto i loro pugnali caddero anche numerosi crociati, ed è così che il nome della setta e la fama delle sue imprese arrivarono in Europa. Bernard Lewis racconta con rigore storico e grande capacità narrativa le vicende degli Assassini e, in una prefazione scritta per l’edizione italiana pubblicata per la prima volta da Mondadori nel 1992, sottolinea le differenze e le straordinarie somiglianze d’ispirazione e di metodo tra questi antichi terroristie i moderni sostenitori della violenza politica in Medio Oriente. «L’Islam, al pari del Cristianesimoe dell’Ebraismo, è una religione etica e l’omicidio e il ricatto non sono né accettati dalla sua filosofia né appartengono alla sua tradizione. Nondimeno, allora come adesso, ci sono gruppi che praticano l’omicidio in nome della religione; uno studio sulla setta medioevale degli Assassini potrebbe perciò essere utile per mostrare come alcuni gruppi diano un’interpretazione radicale ed estremista della tradizionale associazione islamica tra religione e politica, tentando di utilizzarla per il raggiungimento dei loro scopi»; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.