Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale. Antonio Scurati. Donzelli, 2003.

16,20

Solo 1 pezzi disponibili

COD: 19000 Categoria: Tag: , , ,

Descrizione

Donzelli (Sagg. Arti e lettere); 2003; 9788879897761; Rilegato con titoli sovracoperta; 21 x 15,5 cm; pp. 260; Prima edizione. ; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, ex-libris al frontespizio, interno ottimo; Buono (come da foto). ; La civiltà occidentale attribuisce alla guerra il potere di generare le forme della politica, i valori della società, la materia dell’arte, di decidere la storia individuale e collettiva. Lo studio delle narrazioni belliche insegna che quest’idea deriva dal paradigma culturale in cui si coniugano guerra e visione. In conformità all’archetipo eroico, che prescriveva al guerriero di distinguersi entro la mischia in un duello a singolar tenzone, poi eternato dal canto del poeta, l’Occidente per millenni pensa la battaglia come evento fatidico, momento della verità in cui le controversie si decidono irrevocabilmente, gli individui mostrano il proprio valore, le identità dei contendenti si defini scono reciprocamente e, soprattutto, la vicenda umana trova il proprio senso entrando a far parte di un racconto memorabile. A questo modo, la visibilità fornisce alla guerra sia il criterio della sua rappresentazione, sia quello della sua motivazione, conduzione e legittimazione. Esaminando lo sviluppo storico del paradigma guerra/visione – il suo istituirsi nell’epica antica, la sua fase di crisi nella modernità romanzesca, il suo infrangersi nell’età della televisione – arriviamo a comprendere la nostra tragica attualità, nella quale l’ideale della «visione di guerra», pur servendo ancora le retoriche del potere, viene tradito proprio dalla sua realizzazione tecnica, lasciandoci attoniti di fronte ad un’apocalisse svuotata di qualsiasi rivelazione ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg