Hitler e l’enigma del consenso. Ian Kershaw. Laterza, 1997.

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Descrizione

Laterza (Storia e società); 1997; 9788842053019; Copertina flessibile con sovracoperta; 21 x 14 cm; pp. XXXI-268; Traduzione di Nicola Antonacci.; Presenta leggeri segni d’uso (piccole imperfezioni), interno senza scritte, timbro ex-libris, lievissime fioriture ai tagli; Buono, (come da foto). ; A un primo sguardo l’ascesa di Adolf Hitler al potere dittatoriale appare un fatto difficilmente spiegabile. Perché, fra i tanti fanatici nazionalisti e razzisti sulla ribalta politica della Germania del dopoguerra, fu proprio Hitler a imporsi e a riscuotere un così ampio consenso di massa? Come riuscì ad assumere e mantenere tanto a lungo il controllo della macchina complessa di uno Stato moderno? Uno dei maggiori studiosi viventi di Hitler risponde a queste domande e ad altre ancora con nuove tesi interpretative e una documentazione aggiornatissima. Lo studio di Ian Kershaw contiene un’analisi serrata della natura e dei meccanismi del potere di Hitler, e dei modi in cui egli ne fece uso. La sua interpretazione si incentra sulla forza carismatica di Hitler, che fece sì che sulla sua persona convergessero tante aspettative e risentimenti sociali. Tutte le forme di legalità nella rappresentanza e nel governo vennero messe in mora da una zelante sollecitudine nei confronti del Führer, o meglio, verso quella che si riteneva essere la sua volontà. Così il potere di Hitler e la sua progressiva estensione furono in gran parte il prodotto della collaborazione, della tolleranza, degli errori di calcolo e della debolezza di chi prima di lui deteneva posizioni di responsabilità e di influenza. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

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Peso 1 kg