Descrizione
Feltrinelli (I canguri); 1990; 9788807700019 ; Copertina flessibile ; 19,5 x 12,5 cm; pp. 222; Traduzione di Marco Amante. Prima edizione nella collana. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Molto buono, (come da foto). ; Questo libro supera di colpo tutto quello che altri scrittori, scrittori sedotti dal cinema, piegati dalla sua volgarità, corrotti dal denaro e poi fuggiti con la mente a pezzi o rassegnati alla sconfitta, hanno scritto su Hollywood. Per Bukowski, Hollywood non è che un altro “luna park dell’idiozia umana”. Non va nemmeno a Cannes ad accompagnare il suo film. “Devo badare ai miei cinque gatti.”… La differenza tra Bukowski e altri scrittori “vendicatori” è che lui, che ha scritto un film quasi per scommessa e che giura di non volerne scrivere più perché “il cinema fa schifo” (“non riusciranno mai a fare Céline”), non è né un martire né un angelo caduto; semmai resta l’eterno “santo patrono” degli ubriachi che butta uno sguardo nel mondo degli altri. Ciò che vede, dietro la lavorazione del film e qua e là mentre lo girano, lo sbalordisce e lo diverte, facendo divertire il lettore. E non essendo né un martire né un angelo, descrive ciò che vede, senza illusioni, dando dell’idiota a chi è idiota e del genio a chi…beve troppo come lui. “Ordinò due vodka. Mi fu subito simpatico”… Romano Giachetti (“la Repubblica” 5/9/1989).; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.