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I Celti a Sud delle Alpi. Antonio Violante. Arti Grafiche Amilcare Pizzi, 1993.

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Descrizione

Arti Grafiche Amilcare Pizzi (Popoli dell’Italia antica.); 1993; Noisbn ; Rilegato con titoli al dorso, sovracoperta; 22x 25,5 cm; pp. 137; A cura di Mariavittoria Antico Gallina, introduzione di Venceslas Kruta. Edizione speciale fuori commercio per Laboratori Guidotti. Volume riccamente illustrato a col. e b./n. Numerose fotografie ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; I volume, che fa seguito alla fortunata I opera sugli Etruschi, è il secondo di questa collana che si propone di descrivere, alla luce delle più recenti scoperte, le molteplici popolazioni dell’Italia antica. A differenza di altre civiltà preromane, quella celtica ha beneficiato di una rifioritura di studi, dopo circa un cinquantennio di oblio, avvenuta soltanto a partire dagli anni Settanta. Di conseguenza, i copiosi dati da poco raccolti e le relative teorie formulate dagli studiosi ancora non hanno avuto una sistemazione organica, tale da consentire di pervenire a solide certezze sul problema celtico nella Cisalpina Infatti, le recenti scoperte archeologiche e nuove interpretazioni delle fonti storiche hanno permesso di riconsiderare le culture dei Celti d’Italia al di fuori del pregiudizio classicistico, che vedeva queste popolazioni come l’incarnazione della barbarie contrapposta alla “civiltà” greco-latina. Emerge, pertanto, un quadro nel quale, pur non potendosi esprimere ancora conclusioni definitive ma talora soltanto dubbi e problematiche aperte, questo popolo risulta interprete di una civiltà nient’affatto rozza e arretrata rispetto a quelle italiche coeve, avendo saputo assimilare e fare propri svariati aspetti delle culture mediterranee, ed avendo a sua volta ceduto ai vicini caratteristiche peculiari della sua civiltà materiale, perciò i Celti cisalpini hanno elaborato un sistema di vita e un modello economico che li rendeva parte integrante del mondo italico della seconda età del ferro, e non una sorta di corpo estraneo accampato in armi nella Penisola e militarmente contrapposto alle altre etnie. La ricerca condotta in quest’opera ha tenuto nella dovuta considerazione il fattore ambientale, che ha condizionato la vita dei Celti, come del resto condiziona qualsiasi civiltà. Ci si renderà conto quindi, procedendo nella lettura, di come il paesaggio e la situazione idrografica dell’Italia preromana erano profondamente differenti non soltanto rispetto al mondo attuale, ma anche all’età romana subentrata al celtismo. ; Spedizione veloce con BRT. L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.