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I miei genitori. Hervé Guibert. Bollati Boringhieri, 1996.

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Descrizione

Bollati Boringhieri (Varianti.); 1996; 9788833909622 ; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 13,5 cm; pp. 132; Traduzione di Minsenti Pierfranco. Prima edizione. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole imperfezioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; “Non solo li detesto, loro e il mio astio, ma detesto anche quello che guardano e quello che mangiano, detesto le sedie su cui si siedono e i vestiti che coprono i loro corpi, detesto il loro appartamento, quello che leggono, la loro paura… i loro mobili e i loro cibi surgelati”. Un Lessico famigliare crudele, scritto da un figlio omosessuale che confessa la sua “ripugnanza dostoevskijana” per i genitori e accumula le prove della loro “infamia” per istruire un terribile atto d’accusa contro la loro grettezza, l’avidità della madre e la tirannia del padre. Come in un album di fotografie, il racconto procede per istantanee: il rituale dell’andare a letto, la pessima acqua di Colonia del parrucchiere, le figurine dei re di Francia nelle confezioni del burro salato, le vacanze al mare e i fumetti di Tintin, il fascino perverso di Terence Stamp e poi la gelosia del padre e quella reciproca del figlio, che lo ha sorpreso con la madre. Le immagini dell’infanzia piene di struggente nostalgia lasciano il posto all’astio e al rancore, ma nascosta da un velo di pudore si indovina una tenerezza inconfessata, tradita e insieme testimoniata dal dolore per l’indifferenza e l’ingratitudine, dall’aridità degli affetti ridotti a semplici formule, dalla stessa spietatezza della confessione. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.