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Il castello di Pombia. La storia di Odo e Riprando. Secondo volume. Tripeleff. La libreria di Babilonia, 1994.

Descrizione

La libreria di Babilonia; 1994; 9788886386067; Copertina flessibile ; 21 x 15 cm; pp. 207; ; leggeri segni d’uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Chi ha letto il romanzo Odo e Riprando si è trovato con I due protagonisti, l’impetuoso e gagliardo vescovo di Novara Riprando da Pombia e il suo giovane amico e segretario, il chierico Odo da Teuzo, addormentati insieme a Domodossola dopo la grande festa popolare per la vittoria sugli alamanni. Ma una richiesta urgente del conti di Pombia, fratelli di Riprando, richiama il vescovo verso il castello di famiglia, sulle rive del Ticino. Insieme a Odo, a Druttemiro lo Sciancato e a tutta la sua corte, Riprando aniva al castello di Pombia, dove si trova subito immerso in una ragnatela di scurli intrighi di famiglia che risalgono in parte a sua nonna, la cattivissima Rusta, se non ancora più indietro. Bisogna salvare il patrimonio dei conti dal fallimento: si ripropone così l’antico problema di ritrovare il leggendario tesoro di famiglia che si dice nascosto al castello. Tutti vi si impegnano, giovani e vecchi, nobili e servi, al principio dubbiosi ma poi con frenesia sempre crescente, con un susseguirsi di colpi di scena sempre più imprevisti. Tutti, salvo Odo, che I giovani volpacchiotti di Pombia prendono subito a malvolere. Allora Il giovane si ritira e, all’ombra di un antico ninfeo, si lascia tentare dal richiami di un altro amore. Ma alla fine… No, Il colpo di scena finale dovrete scoprirlo da soIi, leggendo pagina dopo pagina, questa vicenda cosi Insolitamente avvincente, che certo vi appassionerà quanto quelle precedenti di Odo e Riprando. La storia del focoso vescovo di Novara e del suo giovane amico non finisce qui, naturalmente; è in preparazione il terzo e ultimo volume di questo ciclo di vicende. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.