Descrizione
Rusconi (Orizzonti della storia); 1992; 9788818880311 ; Rilegato con sovracoperta; 22 x 14 cm; pp. 396; Traduzione di A. Audisio. Prima edizione. ; leggeri segni d’uso alla sovracopertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Gabriel Josipovici ci offre, in questa sua semplice ma profonda opera, una personale e originale prospettiva su come leggere e interpretare la Bibbia: per accostarsi alle Scritture, afferma, è sufficiente avere un animo semplice e puro. Chi si immerge e si annulla nella Bibbia, in questo modo, scoprirà che tale testo, impregnato di sacralità, racchiude in sé molte verità che sembravano dimenticate, con le quali la cultura occidentale da sempre si è, più o meno consapevolmente, confrontata. Con Il libro di Dio, Josipovici apre un inatteso orizzonte. Nessun esegeta, prima di questo studio, aveva mai tentato un’esplorazione così globale e totalizzante dell’Antico Testamento, i Vangeli, gli Atti degli Apostoli, le Lettere di san Paolo. L’indagine si integra con la comparazione della Bibbia e la tragedia greca, la cultura medioevale, la letteratura moderna rappresentata da autori come Thomas Mann, Proust e Kafka. Josipovici sublima il pensiero biblico alla luce della fede e dell’intelligenza: esamina i ritmi narrativi, le forme linguistiche, il ruolo della memoria, il valore delle genealogie, il senso delle iterazioni, le varianti fra i quattro evangelisti. Arriva quindi alla scoperta più esaltante, quella secondo la quale gli dèi antichi si limitavano a parlare, mentre il Signore degli ebrei e dei cristiani ascolta l’uomo e stabilisce con lui un vivificante dialogo. L’autore con la sua analisi storico- letteraria, ci induce a riprendere in mano le Scritture, per leggerle ma anche per domandarci quali metamorfosi provochino nel nostro animo ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
