Descrizione
Bollati Boringhieri (Nuova cultura 169); 2007; 8833915921 ; Copertina flessibile con risvolti; 22 x 15 cm; pp. 278; Prima edizione nella collana. Volume riccamente illustrato a col. e b./n. Numerose fotografie b/n nel testo e fuori testo. ; Presenta leggeri segni d’uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno con rare sottolineature a matita; Buono, (come da foto). ; In Occidente l’immagine del bivio, della decisione come fardello, taglio radicale e “cursus” irreversibile, fissa da sempre lo stereotipo dell’identità maschile: scelta del dovere di contro al piacere e alla “mollezza”, appannaggio femminile, e scelta tra virilità di sacrificio, “a fortiori ” eterosessuale, ed emozionalità omosessuale. La costruzione degli stili di vita antiedonistici che definiscono il maschile è avvenuta attraverso regimi discorsivi di dominazione simbolica che naturalizzano un dato tutto culturale. Il linguista Berrettoni fa un lungo passo indietro e riflette sul carattere di enigmaticità di questo dato, che in origine presentava anche valenze congiuntive, non solo disgiuntive: il pensiero greco era infatti capace di figurarsi le relazioni amorose indipendentemente dalla polarità tra maschile e femminile. Lo testimoniano i miti dell’indistinzione – Adone dall’ambivalenza seduttiva, Eracle guerriero, eroe della scelta che accoglie però in sé il disordine del nomadismo e della melanconia – e alcune “catastrofi” che quell’indistinzione hanno cancellato, prima fra tutte la rivoluzione “apatica” prodotta dalla scrittura alfabetica, che ha normalizzato l’eccedenza somatica, il lusso sensibile dell’oralità e ha irrigidito l’immaginario oppositivo del maschile/femminile, respingendo nell’ombra della colpevolezza il suo terzo escluso, l’omosessuale. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.